Mind mapping a scuola

La mia classe utilizza le mappe mentali nelle attività quotidiane a partire dalla classe prima della Scuola secondaria di primo grado.

Nei primi giorni di lezione ho provato ad esplorare in modo attivo le tecniche di lettura di un testo narrativo alla LIM attraverso la costruzione di una mappa mentale.

Ho chiesto agli alunni di illustrare il significato del termine mappa ma – ahimè – mi sono subito scontrata con la loro unica idea di mappa: quella geografica da visionare su Google Maps.

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Dopo aver fatto vedere loro le possibili chiavi di lettura del termine mappa, ho riportato su una nuova slide della LIM l’espressione “come io leggo”. Ciò mi ha consentito di dare vita ad una veloce e immediata configurazione visiva per riflettere sulla lettura in genere e sulle tecniche conosciute.

Inizialmente non ho ritenuto necessario l’uso e l’acquisizione della nomenclatura specifica del Mind mapping per non disorientare i ragazzi e per abituarli a interagire in modo positivo. L’idea era quella di costruire insieme un percorso di apprendimento che, dalle tecniche di lettura in italiano, si estendesse in modo trasversale alle altre discipline quali la storia e la geografia.

Le attività durante le prime settimane si sono svolte alla LIM: gli alunni si sono alternati e hanno cercato di rispondere a una scaletta di domande da loro preparate a casa e selezionate in classe. Successivamente ho proceduto con la suddivisione degli alunni in gruppi collaborativi con il compito di costruire una semplice mappa su carta che avrebbe dovuto evidenziare le azioni da intraprendere per migliorare in modo efficace la lettura.

Con opportune scansioni abbiamo trasportato le mappe realizzate sulla LIM anche se con un impiego notevole di tempo.

Per questo motivo in modo quasi naturale gli alunni mi hanno proposto di cercare nel web dei software e attraverso una rapida selezione abbiamo ristretto la nostra attenzione alle webapp Freemind e Mindomo. Ho installato entrambi i software sulla LIM per lavorare anche in assenza di connessione.

I ragazzi si sono cimentati cercando di individuare i pregi e i difetti di ogni programma.

Al termine della sperimentazione in classe e a casa su base volontaria ci siamo orientati su Mindomo. La scelta è stata dettata dalla semplicità d’uso e dalla presenza di un’app per Android e iOS funzionante su tutti i tablet e gli smartphone degli alunni. Ogni alunno si è creato un account free per interagire con il tool.

woman-1169316_960_720La mappa mentale nel prosieguo delle nostre attività si è dimostrata un ottimo strumento per schematizzare connessioni di significato e per rappresentare le idee in modo chiaro e puntuale.

Gli alunni hanno sperimentato anche la mappa concettuale, ma si orientano normalmente verso la costruzione di mappe mentali.

Attraverso le mappe costruiscono percorsi di apprendimento selezionando le risorse che ritengono più opportune (immagini, link a documenti/video/audio, ecc.).

Quali sono i vantaggi?

Gli alunni partecipano in modo attivo e creativo confrontandosi tra di loro per trovare, selezionare e organizzare le risorse secondo una precisa gerarchia. La rilettura della mappa di fronte al gruppo classe si configura come un momento prezioso per riflettere sulla lista di nodi identificati, sui sottonodi e eventualmente verificare la possibilità di trovare legami incrociati. Le mappe non sono date una volta per tutte, ma sono suscettibili di modifiche e vengono incontro agli stili di apprendimento di tutti gli alunni.

Ecco un esempio di mappa mentale realizzata dagli alunni con Mindomo sulla sintassi della frase semplice. I sottonodi si ritraggono cliccando sul segno “meno” e si riespandono cliccando sul segno “più”. La mappa è personalizzabile (colori, forme, dimensioni, ecc.) e ci si più lavorare a più mani nella versione cloud based.

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Cliccando sull’immagine si aprirà la mappa mentale sulla “frase semplice” realizzata con Mindomo.

Consapevolezza, creatività, autenticità dell’esperienza educativa: questi gli ingredienti dell’apprendimento che rendono gli alunni protagonisti reali del loro percorso educativo.

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Informazioni su Cristiana Pivetta

Cristiana Pivetta è insegnante di Lettere nell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Carbonia. Si occupa da anni di formazione on line e in presenza sull'uso intelligente e strategico delle tecnologie nella didattica quotidiana. Esperta nei settori della didattica multimediale e della comunicazione digitale ha partecipato in qualità di relatrice a diverse conferenze sulle tecnologie, sull’uso della LIM e degli strumenti del Web 2.0. Fa parte del gruppo di lavoro dell’Innovative Design, un progetto di ricerca-azione curato dall’ANP. Il suo approccio all'uso della tecnologia è semplice: prima il buon senso, gli obiettivi didattici e le competenze, poi l'uso dei diversi strumenti in chiave strategica e fortemente guidato da un'attenta applicazione della corretta metodologia. Appassionata di scrittura creativa cura un blog www.fantascrivendo.com nel quale raccoglie i contributi realizzati insieme agli alunni durante lo svolgimento delle attività didattiche.

6 pensieri su “Mind mapping a scuola

  1. Grazie prof! Tanti spunti interessanti per attuare strategie didattiche sempre più accattivanti e innovative… Per cooperare sempre piu e meglio…

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  2. E’ un articolo davvero molto interessante, anche perché proprio in questi giorni propongo ai miei alunni il completamento di mappe concettuali come compiti di realtà. Il loro utilizzo è davvero stimolante per il loro apprendimento. Abbiamo iniziato con l’osservazione collettiva di mappe presenti su alcuni nostri libri di testo, di cui abbiamo considerato i nodi e le relazione ad esse sottese, ovvero i legami logici su cui le informazioni si strutturano. Dalla mappa passavamo al testo, rintracciando i connettivi logici qui veicolati da parole, e dal testo passavamo alla mappa.
    Dopo una corposa esercitazione in tal senso, riuniti in gruppi cooperativi, i miei alunni hanno lavorato al completamento di mappe, con alcuni nodi esplicitati, su argomenti studiati a casa da soli (nell’ambito del metodo didattico capovolto). E’ stata una grandissima soddisfazione vedere che si adoperavano nel riempire le caselle con le informazioni mancanti, seguendo la logica e non la semplice memoria. Le mappe così completate sono state incollate ai quaderni e utilizzate per il ripasso dell’argomento che, a detta loro, è stato molto più semplice e veloce. Quindi gli ho chiesto di riformulare per iscritto i concetti della mappa, utilizzando i connettivi logici opportuni, e la maggior parte delle esposizioni sono risultate non solo logicamente, ma anche formalmente più corrette, anche in chi si è cimentato nella versione orale. Nella prossima fase intendo fargli costruire ex novo una mappa concettuale partendo da un testo tenuto a fronte. Il ricorso ad un software dedicato sarà un passaggio ancora successivo: probabilmente ricorrerò anch’io a Mindomo, che trovo agevole e di semplice fruizione. Imparare ad imparare è una delle competenze richieste ai nostri alunni a livello europeo e la costruzione delle mappe mentali li aiuta in tal senso, anche se questo vuol dire sacrificare ai tempi della didattica delle ore in più! Ancora grazie prof. Pivetta per avermi dato la possibilità di confrontarmi in questo spazio con la sua esperienza e spero possano esserci ulteriori occasioni altrettanto stimolanti.

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    • Grazie a te per avere condiviso la testimonianza dell’esperienza che stai conducendo con i tuoi alunni.
      Vedrai che, non appena gli alunni diventeranno esperti, capaci di creare e fare, i tempi si ridurranno notevolmente. La semplicità d’uso del software Mindomo vi agevolerà e sarà apprezzata dagli alunni. Ricordati di scaricare la versione desktop per lavorare anche offline.

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  3. La condivisione arricchisce e apre nuove porte. Per il momento continuero’ il mio lavoro su quelle concettuali, ma nulla toglie che ne avvii uno parallelo con quelle mentali possono dare ottimi frutti nella fase di ideazione di un testo scritto!

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