“Sostegno” alla didattica a distanza

Prof, può condividere il link della lezione? Prof, non mi funziona il microfono! Prof, la mia connessione è ballerina! Alzi la mano chi tra i docenti non è stato letteralmente bombardato da richieste simili a queste negli ultimi tempi! 

La DAD Didattica A Distanza… è entrata prepotentemente nelle nostre vite di insegnanti (e genitori) e le ha stravolte!

E se la Nota del MIUR del 17 marzo recita “Le interazioni tra docenti e studenti possono essere il collante che mantiene e rafforza la trama di rapporti, la condivisione della sfida che si ha di fronte e la propensione ad affrontare una situazione imprevista […] è essenziale non interrompere il percorso di apprendimento […] continuare a dare corpo e vita al principio costituzionale del diritto all’istruzione”, per molti docenti, catapultati in una nuova dimensione, ha presto assunto un preciso significato: Docenti in Aiuto ai Discenti!

Un aiuto che va oltre il mero supporto didattico-digitale, che prevede l’imprescindibile “contatto” – seppur virtuale – con tutti gli studenti, basato sulla presenza, sull’interesse, sulla responsabilità, sulla motivazione, sul legame di fiducia reciproco che non può essere interrotto.

E così, dopo un primo momento di sgomento misto all’illusione della “vacanza” temporanea, presto la nuova dimensione si è a tutti palesata: zero contatto in presenza a fronte di una totale presenza virtuale!

Al via le chat infuocate degli svariati gruppi Whatsapp (in barba a regolamenti e divieti!), dove alunni, docenti ma anche genitori brancolanti nel buio, hanno via via visto un po’ di luce in fondo al tunnel!

Ma come fare? Come organizzarsi? Quali canali utilizzare? Quali piattaforme prediligere? Basta il registro elettronico? Come raggiungeremo studenti e famiglie? 

Un turbinio di domande incessanti hanno da subito affollato le menti di docenti confusi e frastornati che, in un battibaleno, hanno visto chiudere i cancelli della propria scuola alle loro spalle, per planare nelle case dei loro studenti attraverso gli strumenti digitali.

Le parole d’ordine si sono subito manifestate: ORGANIZZAZIONE, COLLABORAZIONE, CONDIVISIONE! Parole alla base di qualsiasi processo didattico- disciplinare in presenza, ma ancora più imperative a distanza. Coordinarsi all’interno del Consiglio di Classe è stato il primo passo: definire l’ambiente on line univoco nel quale svolgere le attività, definire strategie didattiche da attuare, dosare le discipline nei diversi giorni settimanali creando un nuovo orario scolastico, che tenesse in debita considerazione  tutte le variabili di impegno psico-fisico, contattare le famiglie da informare ma, soprattutto, rassicurare! 

Una bella scoperta sperimentare le video o audio conferenze, che nel rispetto delle diverse modalità (videocamera accesa o spenta?) hanno permesso agli studenti di riprendere il filo conduttore del rapporto improvvisamente interrotto in presenza con i docenti, e questi con le famiglie, anello indispensabile per il prosieguo della “nuova scuola”.

Ma riusciremo a coinvolgere tutti? Hanno tutti un dispositivo a casa? E la connessione? Riusciranno tutti a districarsi tra piattaforme, lezioni sincrone, asincrone e chi più ne ha più ne metta? E i nostri  alunni con disabilità? Riusciremo ad accendere la motivazione anche a distanza? Riusciremo ad assicurare loro la nostra guida costante, priva di contatto e di quell’essenziale “linguaggio non verbale” prezioso in tanti momenti scolastici? 

La suddetta circolare chiarisce che “Per quanto riguarda gli alunni con disabilità, il punto di riferimento rimane il Piano educativo individualizzato. La sospensione dell’attività didattica non deve interrompere, per quanto possibile, il processo di inclusione. Come indicazione di massima, si ritiene di dover suggerire ai docenti di sostegno di mantenere l’interazione a distanza con l’alunno e tra l’alunno e gli altri docenti curricolari o, ove non sia possibile, con la famiglia dell’alunno stesso, mettendo a punto materiale personalizzato da far fruire con modalità specifiche di didattica a distanza concordate con la famiglia medesima, nonché di monitorare, attraverso feedback periodici, lo stato di realizzazione del PEI”.

Alla luce della mia personale esperienza, assicurare il prosieguo dell’inclusione degli alunni con disabilità o difficoltà nel processo educativo-didattico a distanza, è stata da subito una primaria responsabilità dell’intero Consiglio di Classe, che ha predisposto, di concerto col docente di sostegno, strategie e modalità di interazione efficaci, in riferimento agli obiettivi prefissati nel PEI. Seguire quotidianamente tutti gli studenti della classe durante le lezioni sincrone (e non solo), essere ancor più un riferimento che potesse soddisfare ogni loro difficoltà, rispondere concretamente ai quesiti e ai “ tilt “che talvolta i dispositivi digitali ci presentano, far fronte a dubbi, incertezze, ma anche ritrosie o perplessità di questa nuova scuola, fa dell’insegnante di sostegno un Docente in Aiuto ai Discenti a gonfie vele!

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